Torta salata in tazza con zucchine e Losa di vacca



Veloce = microonde. Non sporco i fornelli = mocroonde.  Nessuna pentola e padella da lavare = microonde. Nella mia testa funziona così. Se poi posso sbrigarmela in 10 minuti e fare felici tutti, adulti e bambini, ho fatto bingo. E non dite “Ma che cuoca sei se non ami trascorrere ore ed ore in cucina a spadellare???”. C’è un tempo per tutto. A fine agosto è tempo di andare al mare, in piscina e in qualunque luogo dove fare scorta di sole e belle giornate all’aria aperta, prima dell’inevitabile dramma autunnale. Perciò ecco una ricetta da 5 minuti + 2 di mocroonde per risolvere un pranzo di fine estate.


Per la Giornata Nazionale della cucina senza cottura nel Calendariodel Cibo Italiano vi propongo una torta salata in tazza.

Le “torte” in tazza sono una preparazione tipicamente anglosassone, in cui le grandi tazze alte da caffè o tè (mug) servono come contenitore di cottura. Più spesso dolci, possono essere anche salate e quindi costituire il piatto principale di un pasto.
Per creare la mia torta salata in tazza ho seguito i dosaggi del libro di Lene KnudsenMug cakes salate” (Guido Tomasi Editore), modificando gli ingredienti, che nel mio caso sono italianissimi.

Per una corretta esecuzione è importante verificare la potenza del proprio microonde e essere certi di usare gli 800 watt indicati per questa ricetta. In caso di dubbi, è consigliabile partire da un tempo di cottura più breve ed eventualmente inserire la tazza nel microonde una seconda volta. Il risultato sarà comunque ottimo.








Per 2 tazze (mug) da 300 ml

140 g di zucchine romanesche grattate o a julienne, 120 g formaggio semi stagionato morbido (io ho usato la Losa di vacca delle Langhe), 80 g di farina 00, 2 uova, 30 g di olio extra vergine d’oliva, 30 g di panna liquida, 7 g di lievito secco istantaneo (quello per focacce, pizza, ecc.), 1 cucchiaino origano, sale, pepe nero.

Gratta le zucchine e il formaggio. Unisci in una ciotola capiente le uova, l’olio, la panna liquida, la farina miscelata con il lievito, il formaggio, le zucchine e l’origano; aggiungi sale e pepe q.b. e versa il composto in due tazze alte, riempiendole quasi completamente (se la tazza contiene 300 ml, riempila per 260 ml circa).
Metti in microonde per 1 minuto e mezzo alla potenza di 800 watt.
Servi decorando con olio, pepe e julienne di zucchine.

Se vuoi puoi arricchirne il sapore aggiungendo dei pezzetti di speck croccante tostato in forno e qualche fogliolina di menta fresca.

È un piatto perfetto se accompagnato con un insalata di verdure miste.















Liquore di alloro





Se volete realizzare questa ricetta, preparatevi a “dormire sugli allori”. In questo caso sarà positivo: dovranno trascorrere giorni e notti prima che il liquore noto come allorino e messo da voi in preparazione sia pronto. Ma finita l’attesa, potrete cingervi il capo con qualche fronda residua perché il liquore che verserete sarà osannato da tutti.

L’alloro è una pianta impiegata in più di una preparazione in cucina e se dosata a dovere arricchisce i piatti senza snaturarne il sapore. Brodi, stufati e molti tipi di pesce non sarebbero gli stessi senza una foglia di alloro. E però è solo nel liquore che questa pianta aromatica diventa protagonista assoluta, regalandoci tutto il suo aroma.

Non ci sono particolari trucchi o segreti per preparare l’allorino.
È importante che l’alloro sia freschissimo, ma le foglie non siano giovani (dovranno avere un bel colore verde scuro).
Il contenitore in cui sarà riposto dovrà essere di vetro.
È preferibile usare zucchero semolato. Zuccheri integrali, di canna o troppo aromatici interferiscono in modo significativo, date le dosi elevate.
Le ricette variano soprattutto per i tempi di riposo nella macerazione di foglie ed alcool. Si può sperimentare, prolungando o diminuendo questo periodo.



CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO



Ancora una volta vi propongo una ricetta di mia suocera Amanda, un’esperta in cucina, la persona a cui mi affido spesso e volentieri, al di là dei libri, degli chef, delle scuole di cucina.






20 foglie di alloro fresche (devono essere scure, cioè non nuovi virgulti), 1 lt di alcool alimentare di ottima qualità

Lava accuratamente le foglie di alloro, mettile in una bottiglia di vetro con l’alcool e chiudi con un tappo. Lascia macerare per 10 giorni, smuovendo la bottiglia quotidianamente. Al termine del periodo, quando le foglie avranno perso la clorofilla e saranno di colore marrone sbiadito, eliminale dall’alcool, filtrando il contenuto.


1 lt di acqua, 500 g di zucchero semolato

Prepara uno sciroppo sciogliendo l’acqua e lo zucchero in un tegame sul fuoco, fallo raffreddare a temperatura ambiente e poi unisci lo sciroppo all’alcool privato delle foglie di alloro.
Lascia riposare il liquore per un mese, mantenendolo in bottiglie di vetro, possibilmente scure.
Conserva in congelatore e servi ben ghiacciato.










Confettura di albicocche




Eccomi a celebrare la Giornata delle confetture di frutta nel Calendario del Cibo italiano. Non potevo mancare, anche se con un vecchio post, perché tra tutte le cose che si possono preparare in casa e conservare, questa mi sembra una delle più importanti. E vi spiego il motivo.

Mi piace cucinare altrimenti non sarei qui a scriverne. Ma sono consapevole del fatto che poter acquistare cibi lavorati e pronti sia una grande fortuna. Non sono una nostalgica sfegatata del “fatto in casa”, anche se amo sapere come si fanno le cose e mi diverto a preparale. Per cui spesso ho preferito comprare delle ottime confetture (una che mi ha sempre fatto impazzire era quella di Chiaverini di Firenze)  piuttosto che mettermi a trafficare con quintali di frutta, barattoli, nòccioli e quant'altro. Negli ultimi anni è diventata un’impresa ardua trovare una confettura o marmellata che assomigli a quelle che ho sempre mangiato e che nella mia memoria sensoriale rappresentano tale preparazione. Quelle che trovo, sia industriali, artigianali, hanno poco zucchero e quel poco è spesso succo d’uva o di qualcos'altro, oppure è zucchero di canna non meglio precisato. Sembrano scialbi passati di frutta, quelli che si danno ai bambini al momento dello svezzamento. A queste “composte” manca un’adeguata caramellizazione degli zuccheri, e la giusta dose di pectina, entrambi importanti per renderle dense, lucide, dolci, legate, appiccicose. Da mangiare. Lo so che alla base di questa trasformazione alimentare ci sono strategie commerciali, dietetiche, normative comunitarie e mode; che tutti vogliono mangiare più sano.
Ma io no.

Per cui, volente o nolente, eccomi a bollire frutta, zucchero e... barattoli. Non insieme, eh!!?




Per 3 barattoli da 300 g ciascuno

1 kg di albicocche mature snocciolate e tagliate in pezzi, 700 g di zucchero semolato, 1 mela non trattata*, il succo di un limone (può bastarne anche mezzo)*.

Metti lo zucchero e le albicocche in un tegame largo e con i bordi alti. Porta sul fuoco dolce e gira di tanto in tanto per far amalgamare frutta e zucchero, finché quest’ultimo si sia sciolto. Gratta la mela con la buccia ed aggiungila al composto di frutta. Aggiungi anche il succo di mezzo limone. Lascia cuocere per un’ora e mezza (il tempo è indicativo, potrebbe bastarne anche meno) girando periodicamente per verificare che la confettura non si attacchi. All'inizio sarà molto liquida, per il rilascio dell’acqua contenuta; a poco a poco si addenserà, per effetto della pectina nella mela e nel limone. Se necessario puoi aggiungere altro succo di limone. La confettura è pronta quando raggiunge la densità necessaria a farla rimanere ferma se adagiata su un cucchiaio. Considera inoltre che una volta freddata, avrà una consistenza circa il 30 % più densa di come appare se è bollente.  
Mentre la marmellata abbassa di qualche grado la propria temperatura, prepara i barattoli mettendoli a bollire in acqua per 30 minuti. Toglili dall'acqua e maneggiali con guanti e carta pulita. Riempili con la marmellata, chiudi con il tappo e capovolgi il barattolo affinché crei una chiusura ermetica.

*La mela e il limone contengono pectina, di cui le albicocche invece sono prive. 





IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO

© Gourmandia

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