Consistenze di tapas



Premessa per gli addetti ai lavori dell'MTChallenge: ho perso le foto in qualche modo (le ho cancellate non so come), per cui ho solo queste che erano di prova. Credo di essere fuori gara, perché non si capisce come e cosa ho realizzato. Pazienza. Ci tenevo comunque a scrivere le ricette visto che ho lavorato una mattinata per realizzarle. :-)))

Grazie a Mai Esteve de Il colore della curcuma e all’MTChallenge  (arrivato a 60!), che hanno proposto l’infinito mondo di tapas, pincho e montadito, portandoci in Spagna. Che meraviglia!


MTChallenge n°60- Las Tapas



Il filo conduttore: “Texturas” di Ferran Adrià, il gioco delle consistenze e della sorpresa portato ai massimi livelli dalla genialità dello chef catalano.
Sia chiaro che non penso di realizzare niente che si avvicini alle sue creazioni. Semplicemente amo la sua magia e ne sono attratta.
Ho utilizzato alcuni dei prodotti (Texturas) che Adrià ha messo a punto per la replicazione delle sue elaborazioni. In alcuni casi possono essere sostituiti con ingredienti di più facile reperibilità. Ad esempio il Glico, per le emulsioni, si sostituisce con la lecitina di soia o con la gelatina alimentare (parliamo di acidi grassi). Voglio dire che all’occhio non digiuno di chimica è sufficiente leggere i componenti dei composti per trovare un’alternativa. Io che così brava non sono, mi affido alle istruzioni dello chef.
Gli ingredienti sono nostrani e per gli abbinamenti dei sapori ho attinto a piene mani a quanto di più tradizionale ci possa essere.
Un colpo al cerchio e uno alla botte, come si dice.



Dosi per 10 pesone

TAPA
Sformato di zucca con crema di olio extravergine d’oliva

Per lo sformato (stampo da 24 cm di diametro)
600 g di zucca trombetta (cucurbita moschata), 1 patata media (150 g circa), 1 cipolla dorata, 100 g formaggio Montasio, 1 uovo di 2 cucchiai d’olio, 2 rami di rosmarino fresco tritato, un pezzetto di zenzero fresco tritato, noce moscata in polvere, sale pepe nero;
25 g di burro, 2 cucchiai di pane grattato.
Fai lessare la patata, privala della buccia e passala allo schiacciapatate, poi tienila da parte. Fai soffriggere la cipolla tritata nell’olio, aggiungi la zucca privata della buccia e tagliata in pezzi di pochi centimetri di diametro e le erbe/spezie e cuoci a fuoco moderato fino al disfacimento della polpa. Aggiungi il formaggio grattugiato e frulla con un frullatore ad immersione fino ad avere una crema liscia; aggiungi l’uovo e il purè di patate ed amalgama completamente aiutandoti con una frusta. Condisci con sale e pepe.
Imburra lo stampo e cospargilo di pane grattato. Versa il composto e inforna a bagnomaria per 1 ora alla temperatura di 180-190 °C. Lascia raffreddare.

Per la crema di olio (1 sifone)
100 g di olio extravergine di oliva, 30 g di acqua o brodo vegetale salati, 10 g di Glice: scalda l’olio e sciogli in esso il Glice; aggiungi gradatamente l’acqua, miscela e versa nel sifone, caricando con 2 fiale di azoto. Riponi in frigorifero per 2 ore.
Porziona con un coppapasta lo sformato e servirlo tiepido, accompagnato da mandorle tostate e tritate, dalla crema salata di olio e abbondante pepe. 





PINCHO
Cestino di fillo con razza e caviale di broccolo romanesco

Per la razza
400 g di razza, 1 scalogno, 1 costa di sedano, 1 carota, 2 rametti di timo, 1 spicchio di aglio, 100 ml di aceto di mirtillo, la scorza di 1 limone grattata, olio extravergine d’oliva affumicato, sale, pepe nero: prepara un brodo con lo scalogno, il sedano, la carota, l’aglio e l’aceto, immergi il pezzo di razza e fai cuocere fino a che le carni siano completamente bianche e tenerissime. Elimina le cartilagini, asciuga il brodo e condisci con la scorza di limone, l’olio affumicato, sale e pepe.

Per il caviale di broccolo
250 g di broccolo romanesco (cime e foglie), 3 g di Algin, 6 g di Gluco: fai sbollentare il broccolo in abbondante acqua salata il tanto che basta ad ammorbidire la consistenza (deve rimanere verde brillante); freddalo immediatamente in acqua ghiacciata, passa al frullatore ad immersione e filtra con un passino fine. Stempera Algin in 125 g di questo passato amalgamando con il frullatore ad immersione. Metti in sottovuoto o lascia una notte in frigorifero (deve essere eliminata l’aria incorporata all’interno). Prapara una ciotola fonda piena d’acqua e sciogli in essa il Gluco. Prepara il caviale prelevando con una siringa il passato di broccolo e “sparandolo” lentamente nell’acqua, come se si volessero far cadere tante gocce. Una volta formate le sfere di caviale, rimuovile dal bagno e trasferiscile in una seconda ciotola con acqua minerale.

Per i cestini di fillo (stampini in silpat o piccoli pirottini da forno)
2 fogli di pasta fillo: rivesti gli stampi con un doppio strato di pasta e cuoci in forno a 180 °C per dieci minuti circa, o fino a doratura.

Infilza i cestini con uno stecco, ricoprine il fondo con molliche di pane, riempi con dei pezzetti di razza e decora con il caviale di broccolo.






Montadito

Toast con prosciutto infornato e sfera di diospero vaniglia

20 bruschette o fette piccole di pane integrale (io ho usato pane di segale e semi misti), 200 g di prosciutto di Parma, 2 fette di lardo di Colonnata, 2 diosperi vaniglia,6 ml di Gluco, 3 ml di Algin, 1 ml di Citras, qualche rametto di timo, pepe: sbuccia e frulla la polpa del diospero, passala al setaccio conservando la parte liquida ed eliminando quella fibrosa; unisci Citras e Algin e amalgama con il frullatore; metti in sottovuoto o in frigorifero per una notte (per eliminare l’aria incorporata).
Fai tostare le fette di prosciutto tagliate spesse in forno a 200 °C fino a quando siano ben rosolate, tagliale a fiammifero e tieni coperte da parte; sciogli il lardo delicatamente (a fuoco molto dolce o in microonde), aromatizzalo con il timo e spennella la superficie del pane.
Prapara una ciotola fonda piena d’acqua e sciogli in essa il Gluco. Preleva con un cucchiaio la crema di diospero e immergila nel bagno di Glico. Attendi che si formi la sfera e trasferiscila in una seconda ciotola con acqua minerale.

Componi il montadito sovrapponendo pane, fiammiferi di prosciutto e sfera di diospero.



17 commenti

  1. Le foto le hai perse ma rimangono queste ricette che sono veramente accattivanti e particolari. Bravissima!

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  2. Qui c'è un livello incredibile. E le foto per fortuna erano di scarto!!! Ricerca, tecnica, intuizione, personalità. Grande! Ciao ciao

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  3. Qui c'è un livello incredibile. E le foto per fortuna erano di scarto!!! Ricerca, tecnica, intuizione, personalità. Grande! Ciao ciao

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  4. E meno male che le foto sono di prova!!! Sono sinceramente ammirata, dalle foto, dalla complessità delle ricette, da come sei stata brava a realizzarle, da tutto!!! Un post magnifico!

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  5. già, cos'hanno queste foto di sbagliato? io sono senza parole, stesa adorante ai tuoi piedi, emula di Adrià!!! 'azz!!

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    1. Ma che dici!!! Sfocate, bicchieri sporchi che di più non si può, proporzioni sbagliate. Un mare di errori. Comunque mi sono divertità. E questo è quello che conta. :-)))

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  6. Ogni volta che passo da te, mi si sgancia la mascella per la sorpresa.
    Dire che mi dispiace per le foto è poco, ma ti posso garantire che quello che possiamo vedere qui è decisamente "parlante" e spiega benissimo il livello di bravura che ti contraddistingue. Tre ricette incredibili che sicuramente strapperebbero un applauso al tuo mito.
    Il montadito mi ha definitivamente stesa....ma quanto sei brava?
    Un forte abbraccio, Pat

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    1. Mah, più che brava, cocciuta nel voler capire come funziona la chimica. E continuerò a studiare. Nonostante altri chef detengano la scena della gastronomia attuale, mi sembra che nessuno di loro oggi possa prescindere da quello che ha insegnato Adrià. Grazie Patrizia!

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  7. Orca che chic!! Avrai pure perso le foto, ma quelle che ti sono rimaste parlano di uno studio e di un lavoro incredibile! Complimenti! Un bascione e buona settimana

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  8. e no e… tu mi vuoi prendere per il cuore e per la gola??!!
    Ferran Adrià rimarrà sempre, per me, una persona molto intelligente e deliziosa, ci ho parlato soltanto una volta, in circostanze un po' stranne, del tipo che mi sono trovata da lui, nella cucina del Bulli, per venderle del parmigiano reggiano, che produceva un mio amico. Non ti dico che cucina… beh chiamala cucina… li fece assaggiare il parmigiano e lui se ne inamoro così tanto che mi confesso, che con quel parmigiano non ci avrebbe fato mai nessuna cosa tranne che mangiarlo a morsi! Capisci che tipo! Poi lui mi ofri una delle sue ultime creazioni, sempre a base di formaggio una specie di crema a strati con un gel e un croccante, per farmi capire cosa stava cercando lui in quel momento. Ma la ciccia di questa cosa e che li disse di no perché non avevo fame!!! Quando in realtà a me non piace il formaggio! Ma mica potevo dire ad Adrià che ero lì per venderli uno dei migliori formaggi di europa io che non li mangio!!!
    E dopo questa, posso dirti che le tue tapas sono straordinarie e un modo nuovo fino adesso in questa gara di vedere il tappo! Io vado matta per la sferificazione per ciò il caviale di broccolo romanesco e la sfera di diospero saran o un sogno ricorrente nei giorni prossimi!
    Mi sei piaciuta molto anche per la semplicità con qui hai spiegato passo per passo le tue preparazioni e perché vorrei avere la disinvoltura che hai avuto tu nel pensarle e nel farle!!! Brava brava brava!

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  9. Grazie, Mai, per il tuo racconto. Ti invidio, perché fino a quando il Bulli è stato aperto ho tentato di prenotare (quando avevo in programma un viaggio a Barcellona), ma era praticamente impossibile. Sei stata determinata.Io mi sarei lasciata intimorire al tuo posto. E invece la fortuna aiuta gli audaci (e i capaci). A presto!

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  10. Sono senza parole, le foto sono stupende e la fantasia e l'emulazione hanno fatto il resto.
    Conoscenza del prodotto ed amore per ciò che cucini, tutto ciò traspare e si percepisce.
    Standing ovation!!!

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  11. Ooooh mamma!!! Ma qui siamo in un'altra dimensione, la dimensione degli chef!!!
    Non servono le parole, le tue Tapas si raccontano da sole e parlano un linguaggio di alta cucina che noi comuni blogger comprendiamo ma non parliamo!
    Piacere di averti conosciuta!

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  12. ... mi e' caduta la mascella sulla tastiera (Patti, cit.)
    meno male che hai perso le foto, giovanna, perche' avrei fatto singapore roma a nuoto, pur di venire ad assaggiarle. Qui siamo nelle "sfere" piu' alte dell'alta cucina. E ok, che il "merito" e' di Adria... ma chi e' in grado di capirlo, di reinterpretarlo, di riprodurlo in modo cosi personale, curato, nuovo e nnovativo, sei tu. E non ho davvero parole, per la tua bravura.

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    1. Ale, so che questa cucina non è la tua passione e perciò ti ringrazio. Pensavo avresti "sopravvolato", passando ad altri blog. Un bacio

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  13. Porca miseria: che tapas!!! Adria non è roba per me, ma ti stimo solo per il fatto di esserti cimentata!

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